mercoledì 21 novembre 2012

Sabato 10 novembre  ore 18:00-20:00
Presso Doozo art books and sushi

La traduzione fra "estraneo" e "straniante": avvicinarsi oggi a un testo giapponese dell'anno Mille
Incontro con Maria Teresa Orsi
A cura di Angela Verdini
Ingresso Libero

Molto si ragiona su cosa significhi tradurre, sul ruolo del traduttore, sulle sue responsabilità, il suo impegno, le sue difficoltà: si discute sui sistemi, sempre inevitabilmente parziali, di traghettare un'opera da una lingua all'altra.


Questo discorso è tanto più complesso e insidioso quando si affronta un'opera come il Genji Monogatari, tanto lontana nel tempo e nello spazio, che ha nella oscurità di molti suoi passi non solo una delle sue caratteristiche, ma anche uno dei principali elementi di attrazione. La scelta fra ciò che può essere avvertito come "estraneo" oppure "straniante" diventa sostanziale: "estraneo" viene qui inteso come un elemento positivo, capace di stimolare il lettore permettendo di intervenire con la sua libera, soggettiva "interpretazione"; tocca il tasto della fantasia, di quella creazione di libere relazioni che è essenziale al godimento estetico. "Straniante", invece, è ciò che impedisce l'interpretazione, che lascia il lettore impotente di fronte a un testo da cui si sente respinto o che può indurlo a errori o fraintendimenti. Essenziale diventa allora capire quale percorso sia possibile scegliere per rendere compatibili orizzonti culturali diversi.

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